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Tra la metà del XV secolo e la metà del XVIII secolo, in tutta Europa furono uccise circa 30.000 donne accusate di stregoneria. Tuttavia, si ritiene che queste stime siano al ribasso. Le ricerche confermano che, quando non si riusciva ad ottenere le tanto desiderate e dolorose confessioni, venivano perseguitati gli animali più vicini alle cosiddette streghe diaboliche. In molti paesi europei, l'animale più comunemente perseguitato era il gatto, mentre in altri paesi erano i cani o addirittura gli ovini. Il gatto, in particolare, era considerato il complice e l'assistente di queste infelici donne e dei loro rituali. Migliaia di animali, soprattutto felini, furono torturati e uccisi. Questo è il contesto storico su cui si basa l'imponente scultura bronzea, un'idea che è nata da un sogno e poi è stata trasformata in un progetto artistico e, in futuro, in un "rituale" di scuse verso tutto il regno animale.
Sabato 24 giugno ci sarà l'inaugurazione della scultura raffigurante un gatto gigante in bronzo, alto quasi 3 metri, dell'artista internazionale Elena Rede in Piazza Castello alle ore 17.00.
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