In caso di maltempo le date e gli orari degli eventi potranno subire variazioni.
Sono 169 le Città dell’Olio che in occasione della Giornata della Camminata tra gli Olivi organizzeranno passeggiate all’aperto negli oliveti, visite a frantoi e olivi secolari, degustazioni di olio e corsi di assaggio e molto altro ancora per raccontare la bontà del nostro olio e far scoprire la bellezza del nostro paesaggio.
Per la Liguria le città che aderiscono a questo progetto sono 18 e sotto sono elencate quelle in Provincia di IMPERIA, con il rispettivo programma, che potrete trovare anche sul sito: www.camminatatragliolivi.it
BAJARDO (IM)
Bajardo è un ridente paesino montano situato nell’entroterra di Sanremo a 910 metri di altezza sul livello del mare. Le coltivazioni di “Oliva Taggiasca” sono dislocate tra i 400 ed i 750 metri sul livello del mare. Il clima montano limita i danni della mosca olearia ed evita l’utilizzo dei trattamenti fitosanitari. Questo comporta la produzione di un olio prelibato con basso tasso di acidità caratteristico delle coltivazioni ad alta quota.
PERCORSO
Camminata tra le coltivazioni di “Oliva Taggiasca” dislocate fino a 750 metri di altitudine, le più alte della Provincia di Imperia. Il clima montano contribuisce a produrre un olio prelibato con basso tasso di acidità caratteristico delle coltivazioni ad alta quota. Camminata di circa 1 ora immersi tra gli olivi, accompagnati da una guida locale che spiegherà le origini della coltivazione dell’Oliva Taggiasca in Liguria.
Si raggiunge l’oliveto di un coltivatore dove sarà fatta la dimostrazione della raccolta delle olive con l’abbacchiatura tradizionale antica e quella moderna attuale.
Durante la visita all’oliveto saranno offerti assaggi di olio e prodotti tipici locali da parte del proprietario e del nuovo gestore del Frantoio Comunale.
NOTA – Raduno dei partecipanti alle ore 9,30 presso i giardini pubblici del paese in località San Rocco. Trasferimento in auto propria o con il pulmino comunale nelle coltivazioni dove inizierà la camminata a piedi accompagnati da una guida locale. Si raggiunge l’oliveto di un coltivatore dove sarà fatta la dimostrazione della raccolta delle olive con l’abbacchiatura tradizionale antica e quella moderna attuale. Durante la visita all’oliveto saranno offerti assaggi di olio e prodotti tipici locali. Rientro in paese per le ore 13,00 in auto propria o con il pulmino comunale. Nel pomeriggio alee 15,30 visita al frantoio comunale accompagnati dal gestore e visita al “Frantoio a sangue”. Ai partecipanti verrà regalata la “Carta dei Sentieri” che descrive 12 percorsi, lunghi 80 km, degli antichi sentieri nel territorio del comune di Bajardo.
In caso di maltempo visita al “Frantoio a sangue” nel centro storico del paese e degustazione nel Frantoio Comunale.
INFO: sindaco@comunebajardo.it
TELEFONO: 335-1354152
CASTEL VITTORIO (IM)
Castel Vittorio – posto sul “bricco” di un colle coperto di ulivi – si può definire il “terrazzo” della Val Nervia”. Possiede case altissime asserragliate l’una contro l’altra, tipici “carugi” e angiporti sotto le case. Come tutti i villaggi liguri medioevali, tali case erano dei veri e propri fortilizi contro le incursioni saracene. Fu già sotto il dominio dei Conti di Ventimiglia passando, quindi, alla Repubblica di Genova dalla quale fu munito di roccaforti (1261). Ottimo posto di villeggiatura ove si respira aria purissima; ricco di buone acque sorgenti (stabilimento idroterapico con terme a soli 2 km.) ed anche di vigneti che producono il tipico vino “Rossese”.
PERCORSO
La camminata partirà alle 8.30 dal Centro Storico in Piazza XX Settembre e proseguirà in Loc. San Sebastiano Sosta. Durante il percorso sono previste le visite alla Chiesetta S.Luigie e alla Chiesa Campestre S. Sebastiano, le soste in località Agne, Aurenga, Camporeggio e rientro in paese attraverso la Porta di S.Caterina. Alle 12.30 nell’Oratorio di S. Caterina seguirà una degustazione di Olio di Montagnae e di prodotti tipici locali. Una guida illustrerà le peculiarità storiche e culturali.
INFO: demografie.castelvittorio@libero.it
TELEFONO: 335 5207833 - 339 5425682
CERIANA (IM)
Ceriana si trova in alta valle Armea: dista 12 km da Sanremo, famoso centro turistico della Provincia di Imperia con un altitudine di 369 mt s.l.m e una superficie di 3212 ettari di cui 12 di centro abitato, comprensivo di 6 ettari di centro storico. La popolazione è di 1290 residenti ( Nativi Cerianaschi,altri: Cerianesi). Il borgo di Ceriana è situato in Alta Valle Armea, tra boschi di castagni, uliveti e ampie distese di fiori e di verde ornamentale. Di fondazione romana, assume il suo aspetto inconfondibile tra ‘200 e ‘300, quando prendono forma alcuni dei suoi più suggestivi monumenti come l’antica Chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo che insieme al barocco Oratorio di Santa Caterina dà vita ad un complesso architettonico di particolare rilievo estetico. La storia del paese è strettamente legata alle sorti della repubblica di Genova, sotto la cui giurisdizione, attraversa l’età moderna, fino all’arrivo di Napoleone e quindi dei Savoia.Ricco di Oratori, Cappellevotive e campestri, Ceriana può mostrare ai visitatori la bellezza delle sue Chiese, ma anchei suoi Palazzi, sede di antichi poteri. Tra gli edifici non religiosi, merita una visita, tra gli altri, il Palazzo dei Conti Roverizio di Roccasterone. E’ poi da rimarcare la monumentale Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, di fondazione settecentesca, che conserva il polittico di San Pietroe la seicentesca pala di Ludovico Brea che rappresenta Santa Caterina d’Alessandria in trono. Di rilievo sono anche gli Oratori della Visitazione e di Santa Marta e la Chiesa di Sant’Andreache con la sua torre svetta sul paese. Insieme a Santa Caterina, le chiese qui citate sono sede delle quattro confraternite di Ceriana, simbolo di antiche tradizioni, come i riti della Settimana Santa, in occasione dei quali, in processione, i quattro sodalizi si recano in Chiesa per intonare struggenti polifonie a tre voci.
PERCORSO
La Camminata tra gli ulivi di Ceriana prevede il seguente programma:
h.8.45 Ritrovo in piazza Marconi
h.9.00 Partenza per la Camminata tra gli olivi
Avvio del percorso lungo i vicoli più caratteristici del paese e presso alcune delle chiese più rappresentative (Chiesa S. Pietro e Paolo, oratorio della Visitazione, Oratorio di Santa Caterina, Chiesa di Santo Spirito), via Cava, Sant’Antonio, Santa Lucia, stradone Zangala, stradone Noce, stradone Gamatorta, con giro ad anello e rientro in paese<
Lungo il percorso, visita ad un antico frantoio ad acqua degustazione di prodotti tipici del territorio
h.13.00 Rientro in paese
Pranzo libero: possibile pranzare presso ristorante a prezzo convenzionato, su prenotazione autonoma Partecipazione alla Festa della Castagna “Festa de rustie”: possibilità di degustare castagne arrostite e panino alla cerianasca con salsiccia di Ceriana, prodotto tipico locale.
Il percorso non è particolarmente impegnativo per lunghezza e dislivello, lungo stradoni di campagna, facilmente percorribili.Si raccomanda comunque di indossare scarpe da trekking e abbigliamento adeguato. Si richiede a tutti i partecipanti di provvedere a portare bottiglie o borracce d’acqua.
L’evento è organizzato in collaborazione con il Comitato festeggiamenti per Ceriana che organizza in concomitanza la “Festa de rustie” [Link esterno] e con il supporto di Azienda Agricola Passo del Bosco, Azienda Agricola Crespi Pierella Silva – Olio Celio e Azienda Agricola Mammoliti- Moscatello di Taggia.
INFO: sindaco@comune.ceriana.im.it
TELEFONO: 333 4649455
CERVO LIGURE (IM)
A meno di 10 km dal centro di Imperia si trova uno dei borghi più belli d’Italia. Parliamo di Cervo, o come viene spesso chiamato Cervo Ligure. Questo borgo a ridosso del mare ha conservato nei tempi le sue caratteristiche medievali ed è ora una vera e propria perla della Liguria apprezzata sia per la sua bellezza architettonica sia per il paesaggio unico che la circonda. Davanti abbiamo il blu e l’infinità del mare, mentre alle spalle il verde delle colline fa da padrone. Cervo è legata alla sua storia e alle sue origini. Lo si intuisce immediatamente dalla sua architettura e dalla sua struttura medievale. Anche il suo nome ha origini lontane. Secondo alcune fonti storiche, pare che Cervo derivi dall’antica parola latina “servo” (letteralmente: offrire servizi). Questa parola era solitamente usata in epoca romana sulle insegne e sopra le entrate delle locande per indicare ospitalità. Solo nel tardo ‘500, con il diffondersi del volgare, Servo venne storpiato in Cervo. Un primo nucleo abitato pare risalga addirittura all’età preistorica. Questo era abitato dai Liguri Ingauni, l’antica popolazione locale. Nel 181 a.C. Cervo venne conquistata dall’Impero Romano fino alla sua caduta nel 476 d.C. All’inizio del XIII secolo si autoproclama comune indipendente accettando il protettorato della Repubblica di Genova, mentre nel 1330 diventa un feudo dei Cavalieri di Malta, ma solo per un breve periodo. Tra il XVI e il XVII secolo fu oggetto di numerose incursioni ad opera dei temibili pirati saraceni. Questi sbarchi, seguiti da razzie violente e brutali, erano un fenomeno comune un po’ in tutto il Ponente Ligure. Tuttavia, si concentravano maggiormente su Cervo siccome i pirati erano attratti dai traffici commerciali del corallo. Era, infatti, la pesca del corallo nei mari della Sardegna e della Corsica l’attività principale dei suoi abitanti.Il centro storico è rimasto inalterato da secoli ed è praticabile solo a piedi percorrendo le strette viuzze che dal mare salgono fino al promontorio dal quale si erge la maestosa Chiesa di San Giovanni Battista, detta anche “dei Corallini” perché edificata proprio grazie ai contributi dei pescatori di corallo. La chiesa fu costruita tra il XVII e il XVIII secolo e fu progettata dall’architetto Giobatta Marvaldi. Lo stile della facciata e degli sfarzosi interni adornati con opere e marmi è barocco. Il vostro tour di Cervo merita proprio di partire da qua. Usciti dalla chiesa, e girando a destra in via Grimaldi-Salineri, si arriva in Piazza Santa Caterina dove è possibile ammirare il Castello dei Clavesana, costruito dagli omonimi marchesi nel XVII secolo. La costruzione ha inglobato in sé la precedente torre romanica eretta a difesa del borgo in epoca Bizantina. Ora il castello è sede del Museo Etnografico.Ma la cosa migliore da fare è perdersi per le vie ciottolate di Cervo, ammirando le sue case colorate susseguirsi una dietro l’altra fino ad aprirsi all’improvviso in una piazzetta dalla quale ammirare il blu del mare, laggiù in basso. La musica e Cervo hanno un legame profondo che dura ormai dal 1964; anno in cui è stato fondato il “Festival Internazionale di Musica da Camera” anche soprannominato Cervo Festival. L’evento, che richiama musicisti e spettatori da tutto il mondo, è nato grazie a Sandor Vegh, violinista ungherese, che vide grandi potenzialità nella caratteristica facciata concava della Chiesa di San Giovanni. Grazie a questa curiosa peculiarità architettonica, l’acustica della centrale Piazza dei Corallini è pressoché perfetta. In questo scenario magico, nelle sere d’estate, è possibile lasciarsi trasportare dalle note di alcuni dei musicisti di musica classica più famosi al mondo: Pietro Citati, Henry Furst e suo moglie Orsola Nemi, Casorati, Campagnoli, Gina Lagorio, Maurizio Pollini, Alexis Weissenberg, Jörg Demus, Jeffrey Swann, Paul Badura-Skoda, solo per citarne alcuni. Oltre al Cervo Festival, molti altri eventi caratterizzano e scandiscono le giornate e le serate estive. Tra questi il “Cervo ti Strega“: un evento culturale e letterario di più giorni. I cinque scrittori finalisti dell’ambito “Premio Strega” sono i protagonisti di questa manifestazione.
PERCORSO
La Camminata tra gli ulivi prevede il seguente programma:
10:30 ritrovo presso la rotonda di Via San Bernardo per la passaggiata teatrale itinerante alla scoperta del parco del Ciapà ascoltando la voce degli alberi incontrati nel cammino,guidati e intrattenuti dal noto attore e regista genovese Pino Petruzzelli
14:30 ritrovo in Piazza Nino e Serafino
Alassio come degustare l’olio d’oliva e leggere l’etichetta a cura dell’Organizzazione Assaggiatori Liguri nelle persone del presidente Igino Gelone e Noemi Ramoino, assaggiatore panel
16:00 ritrovo in Piazza Nino e Serafino Alassio
Visita all’antico frantoio del centro storico e degustazione di prodotti tipici in collaborazione con la “Divina Commedia” di Gerry Fornarelli.
In caso di maltempo le attività all’aperto delle 10:30 e delle 14:30 si svolgeranno presso l’oratorio Santa Caterina sito in Via Multedo.
L’evento è organizzato dall’Organizzazione Assaggiatori Liguri, l’Associazione asineria Margherita – Bi-Biblio margherita – Bas Endas e il supporto di Divina Commedia di Gerry Fornarelli.
CHIUSAVECCHIA (IM)
Non è insensato pensare che Chiusavecchia sia stata un caposaldo limitaneo bizantino. Una “chiusa” nel luogo più stretto dove le valli dell’Impero e del Maro si congiungono.Un esempio simile lo abbiamo anche in Cisano (un tempo Clusanum) anch’esso posto alla confluenza delle valli Neva e Pennavaira. In ambo i casi la chiusa era a guardia della direttrice viaria verso il Piemonte. Un’ipotesi suffragata anche dalla collocazione dei borghi: Torria, Chiusanico e Lucinasco formano una linea trasversale sulla valle. Nel basso medioevo Chiusavecchia era, per questi paesi, il centro industriale e commerciale di fondovalle; ciò grazie alla collocazione lungo l’Impero, che permise lo sfruttamento dell’energia idraulica. Olivastri e Sarola sono le due ville di Chiusavecchia; nuclei agricoli, sviluppatisi dopo il XV secolo con la coltivazione intensiva dell’ulivo. I due borghi trassero vantaggio anche dalla posizione lungo la principale via di collegamento alla strada Marenca, che risaliva il crinale occidentale della valle Impero. Il benessere portato dal commercio e dalla produzione dell’olio, tra il XVI e il XIX secolo, è visibile nelle chiese, simboli della collettività. All’inizio del XVI secolo fu ristrutturato a Chiusavecchia il santuario della Madonna dell’Uliveto, pochi decenni dopo fu ricostruita la Chiesa di San Vincenzo a Sarola, dove oggi si può ammirare una tela del Borzone – pittore genovese del XVI secolo – che ritrae, con insolita iconografia, Cristo e S. Caterina da Siena. Nei secoli successivi furono ammodernate, in forma barocca, la parrocchiale di Olivastri e la parrocchiale di San Biagio, dove è conservato uno dei più imponenti crocifissi della Liguria occidentale, collocabile fra XV e XVI secolo. La religiosità e la vita sociale si coniugano in valle Impero nelle numerose compagnie e confraternite. A Cesio e Sarola si svolge ancora la “Cena Domini”, Il Pasto del Giovedì Santo; un evento particolarmente amato. Per gli uomini di Sarola è un incontro conviviale, arricchito con particolari piatti della cucina locale, dalle ricette gelosamente custodite. Il merluzzo e le acciughe, cucinate e servite dalle donne, che non possono partecipare al Pasto, dominano in quell’occasione sulla tavola; cibi usuali che da qui transitavano lungo la Via del Sale per raggiungere la pianura padana. Ancor oggi a Chiusavecchia si confezionano e si commercializzano acciughe conservate nell’eccezionale olio extra vergine d’oliva della valle Impero. La vecchia Chiusa, baricentro della valle, si propone oggi, con il Mulino di Roccanegra, o gumbu de Chilotto, ideato dallo scrivente con gli architetti Ilvo Calzia e Riccardo Torello, quale luogo aggregante dei piccoli produttori. Sarà una “vetrina sul territorio”, punto di riferimento e d’incontro per gli amanti del gusto e dei profumi mediterranei, un’opera voluta dalla Comunità Montana dell’Ulivo, per promuovere, con i prodotti locali, un patrimonio ambientale e culturale ancora sconosciuto ai più.
PERCORSO
La Camminata inizia con ritrovo presso l’Antico Frantoio Roccanegra alle ore 9.30, colazione all’interno Antico Frantoio e camminata tra gli olivi con sosta dimostrativa e raccolta presso Azienda Riva Davide. Segue la visita al Santuario Madonna dell’Olivato. Rientro in centro paese e pranzo presso il Ristorante Nazionale con menù dedicato all’olio nuovo. Tra gli ospiti ci sdraino i rappresentanti della Regione e della Squadra Campione d’Italia di Pallapugno Femminile “Amici del Castello”.
In caso di maltempo l’evento sarà rimandato.
L’evento è organizzato in collaborazione con le scuole, Azienda agricola Riva Davide il Rstorante Nazionale (per pranzo gradita la prenotazione).
TELEFONO: 0183 52406 - 328 2427932
DIANO ARENTINO (IM)
Diano Arentino è un comune della provincia di Imperia che si erge nella valle del torrento San Pietro. Le fonti attribuiscono i primi insediamenti umani sul territorio in epoca preromana ad opera dei Liguri Ingauni, i quali svilupparono la pastorizia e l’agricoltura. Successivamente, dopo l’occupazione romana, il Borgo si annesse ai vicini borghi conglobati nella Communitas Diani, consolidando una propria indipendenza ed emanando leggi proprie. Da qui, nel tempo venne dominato dai marchesi Clavesana e poi venduto, nel 1228, alla Repubblica di Genova, mantenendo comunque sempre una certa autonomia propria. Visitare Diano Arentino significa inoltrarsi nella storia. Fra le strutture religiose, la Chiesa parrocchiale di Santa Margherita d’Antiochia, la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo (Diano Borello) e la Chiesa parrocchiale di San Bernardo.
PERCORSO
Il percorso inizia dalla chiesetta campestre di San Carlo, recentemente ristrutturata e aperta al culto e ai turisti, che si affaccia sulla vallata con uno splendido panorama sul mare e sugli uliveti. Da lì, si sviluppa l’itinerario che verrà fatto a piedi e porterà il pubblico attraverso strade di campagna, pinete, uliveti e vigne per arrivare a tre soste: due in altrettanti frantoi dove si potrà approfondire la conoscenza della lavorazione delle olive e della degustazione e una, in chiusura, sotto agli alberi dove si potrà scoprire le bellezze della Liguria di Ponente grazie alla presentazione del libro/guida scritto dalla giornalista Alessandra Chiappori con Stefano Ascheri “111 luoghi della Riviera dei Fiori che devi proprio scoprire”. Dedicato ai bambini il mini corso di abbacchiatura delle olive e di messa in salamoia delle stesse. La prenotazione alla camminata è obbligatoria, numero chiuso a 30 persone.
PROGRAMMA NEL DETTAGLIO:
Ore 9.30 Appuntamento e partenza presso la Chiesa di San Carlo a Diano Arentino di San Carlo a Diano Arentino.
10.00 Arrivo al Frantoio dell’Azienda Agricola Beronà. Presentazione prodotto, intrattenimento bambini. Degustazione
11.00 Arrivo al Frantoio dell’Azienda Agricola Ada Musso. Presentazione prodotto, intrattenimento bambini. Degustazione
12.00 Presentazione del libro nell’oliveta.
12.30 Rientro alla chiesa di San Carlo
L’evento è organizzato in collaborazione con Azienda Agricola Beronà e Azienda Agricola Ada Musso
INFO: vicesindaco@comune.dianoarentino.im.it
TELEFONO: 0183 43048
DIANO CASTELLO (IM)
Immerso nel verde dei boschi e degli uliveti, non lontano dal mare, Diano Castello unisce la felice posizione in cui sorge alla suggestione del suo centro storico in cui si respira intatta l’atmosfera dell’antico borgo fortificato, con stradine anguste che corrono tra le case costruite strette l’una all’altra in un efficace sistema difensivo.Visitare il Borgo del Comune di Diano Castello Il borgo era dotato anche di una cinta muraria di cui, nonostante sia andata largamente perduta, si può ancora intuire il tracciato: essa era aperta da quattro porte, quella della Marina, a sud, quella del Borgo a nord, quella del Portello di San Pietro a est e quella del Mercato a ovest, ed era rinforzata da alcune torri di cui resta parzialmente riconoscibile solo quella in via delle Torri, oggi trasformata in abitazione. Visitare il Borgo del Comune di Diano CastelloLa loggia municipale che si incontra immediatamente all’ingresso del paese e decorata con gli stemmi dei comuni che costituirono la Communitas Diani, da due lapidi trecentesche e da una riproduzione della pianta di Diano Castello tratta da quella realizzata da Matteo Vinzoni nel Settecento. In breve si raggiunge piazza Matteotti su cui prospetta la parrocchiale intitolata a San Nicola da Bari: la chiesa medievale che sorgeva in luogo dell’attuale svolse, a partire dal 1223, funzione di pieve e fu dunque la chiesa più importante della zona. L’edificio attuale, che si deve al rifacimento settecentesco ad opera di Giobatta e Giacomo Filippo Marvaldi, conserva all’interno alcuni interessanti altari marmorei, testimonianza di un forte legame artistico tra maestranze genovesi e lombarde, un Crocifisso attribuito ad Anton Maria Maragliano e un coro ligneo del XVIII secolo. Sulle strade del paese si affacciano alcuni eleganti edifici, testimonianza della prosperità conosciuta in passato da Diano Castello. Il Comune ha sede nel palazzo Quaglia, costruito nel XV secolo, che ingloba anche una torre merlata un tempo adibita a prigione: l’affresco seicentesco sulla facciata raffigura la battaglia della Meloria, a ricordo dello scontro tra Genova e Pisa a cui parteciparono alcuni abitanti del paese. Visitare il Borgo del Comune di Diano CastelloPochi passi fra le case del borgo e si arriva alla bella chiesa romanica di Santa Maria Assunta, costruita nel XIII secolo: meritevole di particolare attenzione è la zona absidale, decorata da archetti pensili poggianti su peducci antropomorfi. All’interno recenti restauri hanno reso nuovamente leggibili gli affreschi quattrocenteschi di Antonio Monregalese. Presa via Borgo si esce dal nucleo murato, passando per quel che rimane della porta di San Pietro, e si raggiunge la chiesa di San Giovanni Battista: la primitiva costruzione, risalente al Mille, fu modificata nel XII secolo, quando l’impianto ad aula unica sostituì quello tripartito originano. Di grande interesse, seppure fortemente restaurata nell’Ottocento, è la copertura a capriate lignee risalente al XV secolo, in cui sono inserite numerose tavolette dipinte con il ciclo del mesi, i lavori dell’uomo nella campagna e le rappresentazioni dei santi. Vicino alla chiesa e l’oratorio di San Bernardino e Santa Croce, ricostruito nel XVII secolo, ma di origini più antiche, come rivela l’affresco con l’Annunciazione che decora la parete sud e che si deve ai fratelli Tommaso e Matteo Bisacci da Busca.
INFO PERCORSO
Partendo dal loggiato dell’antico borgo, dopo aver velocemente ammirato i principali edifici e chiese del centro storico, attraversando i tipici “caruggetti” ci si avvierà all’interno degli uliveti, percorrendo caratteristici vicoli e scale immerse nel verde, dal quale ammirare scorci sul golfo e sulla vallata, seguendo la rotta dei numerosi percorsi escursionistici presenti in zona. Si prevede una visita ad un frantoio o ad una azienda agricola, così come la possibilità di organizzare una escursione per bike ed e-bike.
LUOGO DI PARTENZA: Centro storico
ORARIO DI PARTENZA: 10.00
INFO: manifestazioni@comunedianocastello.it
TELEFONO: 0183.4077206
IMPERIA (IM)
Imperia è un capoluogo di provincia Ligure ed è situata nella Riviera di Ponente, nel tratto denominato “Riviera dei fiori“. Nata come città industriale e oggi convertita in città turistica, Imperia offre ai suoi visitatori scorci panoramici mozzafiato ed un’ampia varietà di attrazioni per ogni tipo di esigenza. La città di Imperia venne istituita il 21 ottobre 1923 con il Regio Decreto n. 2360 che prevedeva l’unione di undici comuni: Oneglia, Porto Maurizio, Piani, Caramagna, Castelvecchio, Borgo S.Agata, Costa d’Oneglia, Poggi, Torrazza, Moltedo e Montegrazie. Attualmente Imperia conta circa 43000 abitanti. Il territorio presenta una serie di valli e di colline ricoperte da terrazzamenti di oliveti e costellata da numerosi piccoli borghi. La costa presenta spiagge con ciottoli ad Oneglia, a Borgo Prino e a Borgo Foce. Mentre a Borgo Marina di Porto Maurizio si trova una spiaggia di finissima sabbia denominata “Spiaggia d’oro”. Imperia deve il suo nome al torrente Impero che separa Oneglia da Porto Maurizio un tempo città rivali. Porto Maurizio, arroccato sul promontorio del Parasio era un centro economico e commerciale di rilievo già nel Medioevo. Oneglia, estesa sulla piana alla foce del torrente Impero, fu fondata dopo l’anno Mille, fu feudo del vescovo di Albenga ,in seguito venduta alla nobile famiglia genovese dei Doria ed infine ceduta nel 1576 ai Savoia. La rivalità tra i due centri si espresse in un’accesa concorrenza commerciale, in sentite faide famigliari ed in una differente organizzazione amministrativa. Porto Maurizio era infatti fedele a Genova mentre Oneglia era legata ai Savoia. Un primo passo verso l’unificazione ci fu già nel 1842 quando venne costruito un ponte sul torrente Impero, ma i rapporti tra i portorini, detti Cacelotti, e gli onegliesi, detti Ciantafurche, non accennarono a migliorare. La rivalità è stata superata solo nel 1923 con l’edificazione del palazzo comunale situato a metà strada fra i due centri Il turista che visita Imperia rimane spesso sorpreso perché in questa città tutto è doppio: ci sono due centri storici, due stazioni, due porti. Nel centro di Oneglia è presente la Collegiata di S. Giovanni Battista, un’importante chiesa fulgido esempio di architettura barocca realizzata nel 700. Sulla collina sovrastante il centro si trova la Villa Grock, fatta costruire, in stile liberty, dal famoso clown Grock (Charles Adrien Wettach) negli anni trenta; con il suo splendido giardino è oggi un’attrazione turistica tra le più rinomate. Addentrandosi verso il rione di Castelvecchio non può non essere notata la maestosa Chiesa di Santa Maria Maggiore che sovrasta la vallata e dal cui piazzale antistante si gode di uno splendido panorama della città. Subito retrostante il porto c’è la vecchia Oneglia, con le antiche dimore dei pescatori e con il Palazzo Doria, dove crebbe Andrea Doria, mentre al confine est della città si trovano i resti della cinta muraria. Il centro di Porto Maurizio è invece situato di su un promontorio proteso sul mare chiamato Parasio, caratteristico e ricco di carrugi, storici palazzi e importanti monumenti tra cui il la chiesa più grande della regione, il duomo di San Maurizio, costruito in stile neoclassico tra il 1781 e il 1832, la casa natale di San Leonardo, il convento delle suore di Santa Chiara con le sue suggestive logge, l’oratorio di San Pietro ed il Museo Navale Internazionale del Ponente Ligure, il teatro Cavour, esempio di architettura ottocentesca e la Chiesa dei Cavalieri di Malta, eretta nel 1362, che si trova all’esterno dall’antica cinta muraria.
INFO PERCORSO
La Camminata parte dalla sede del Circolo Manuel Belgrano Frazione Costa D’Oneglia (IM) e prosegue attraversando il paese per immettersi nel percorso immerso tra gli ulivi. Quasi in fondo al paese, si incontra la Chiesa di San Sebastiano, dove dalla piazzetta antistante, si può godere di un ottimo colpo d’occhio sul borgo. Di ritorno attraversando il paese è prevista la visita al frantoio della famiglia Cavour. Lungo il percorso si transiterà davanti al busto di Manuel Belgrano e alla casa di Domenico Belgrano. Degne di visite la Piazza del Duomo, della parrocchia di Sant’Antonio Abate del 1779 e dell’Oratorio dell’Assunta che fu la prima chiesa del paese. A fine percorso sarà offerto pane e olio taggiasco.
TEMPO DI PERCORRENZA: 1h 30m
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 4,5km
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Circolo Manuele Belgranao - Frazione Costa d'Oneglia - Via Carmine
ORARIO DI PARTENZA: 9.30
INFO: circolomanuelbelgrano@yahoo.it
TELEFONO: 339 2610955
PIEVE DI TECO (IM)
Nello stesso nome di Pieve di Teco c’è la natura originaria della sua esistenza: è luogo originario di amministrazione dei Sacramenti (la Pieve di Santa Marina della Ripa) e luogo di abitazione (Teco da Tectum, “casa”). Si tratta di un abitato a fondazione obbligata per volere dei Clavesana, signori locali di origine piemontese, a metà del Duecento. I residenti della zona vengono riuniti lungo una delle realtà vitali del sito, la strada che collega il Piemonte al mare. A difesa si ergeva un castello ai margini orientali del sistema edilizio, demolito dopo il 1625. Lungo l’asse viabilistico si sviluppano le case porticate e le secolari attività commerciali, fra cui spicca quella delle calzature. Città di pietra, una vera capitale dell’entroterra ligure, poi chiave del potere genovese dal XVI secolo. La ricchezza economica e politica di Pieve si materializza nella grande qualità dei monumenti religiosi e civili presenti, capaci di riservare tuttora suggestive impressioni.
INFO PERCORSO
Il percorso si trova su un territorio ricco si storia e di cultura contadina. Si inizia la camminata percorrendo un’antica mulattiera che in passato costituiva e rappresentava l’unica via di collegamento tra Pieve di Teco e la Frazione di Lovegno. Proseguendo lungo la via, si raggiunge un punto panoramico che consente di ammirare le bellezze dell’Alta Valle Arroscia, con i suoi paesi immersi nel verde delle Alpi Marittime. Successivamente si percorre un breve tratto sulla strada Provinciale per Lovegno, con visita di un Frantoio a conduzione familiare. Di rientro, verso il capoluogo, si potrà ammirare, in Località Ligassorio, la Chiesetta di San Bernardo, costruita nel Settecento, su resti di una risalente Chiesa Romanica dove sono conservati due affreschi del tempo. Sul sagrato antistante la Cappella suddetta, verrà allestito un rinfresco a base di pane e olio ed altri prodotti locali.
In caso di mal tempo è prevista una visita guidata ai siti museali del Comune di Pieve di Teco.
L’evento è realizzato in collaborazione con la Polisportiva di Pieve di Teco.
TEMPO DI PERCORRENZA: 2h 30min
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 6km 500mt
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Piazza Brunengo-Sosta Piazza Borelli
ORARIO DI PARTENZA: 9.00
INFO: danilo.gerino@gmail.com
TELEFONO: 340-3707461
TAGGIA (IM)
Taggia, uno dei più antichi ed illustri centri della Riviera di Ponente. Ricca di storia e di tradizioni popolari, Taggia presenta una caratteristica struttura medioevale, con torri e mura, e vanta numerose opere d’arte conservate nelle sue chiese. Tutta costruita in verticale, con ripide scalinate e brusche variazioni di livello che creano suggestivi scorci, presenta ben tre tipi di mura, e nel suo cuore si giunge varcando la Porta dell’Orso. Questa località dà il nome alla più celebre varietà di oliva ligure, la “taggiasca”, poiché la tradizione vuole che i monaci benedettini abbiano qui introdotto, nel lontano XII secolo, la coltura dell’olivo. Risalire lungo il percorso dei torrenti partendo dalle località della costa è forse il modo migliore di procedere alla scoperta dell’entroterra ligure. La Valle Argentina non fa eccezioni e offre infatti a chi voglia addentrarvisi in cerca natura e storia, colori e sapori caratteristici.
INFO PERCORSO
PERCORSO
La Camminata prevede alle 9,30 il ritrovo dei partecipanti in Piazza IV Novembre e partenza alle 10,00 percorrendo una lunghezza di 2 Km circa per 2 ore di percorso. Una passeggiata alla conoscenza di uno dei Borghi più belli d’Italia. Insieme alla prof.ssa Raffaella Asdente conosceremo il territorio e la storia olivicola locale con visita dei luoghi di maggiore interesse storico-artistico collocati ai margini destro e sinistro del Torrente Argentina.
1° tappa: visita della Piazza S.S. Trinità dove ammirare l’ex complesso delle suore domenicane di Santa Caterina da Siena e l’Oratorio della Confraternita de’ Rossi.
2° tappa: si percorrerà la salita Campo Marzio ed un tratto di Via San Dalmazzo per raggiungere il Complesso Conventuale dei R.R.P.P. Cappuccini.
3° tappa: attraverso la Porta del Colletto che presidiava l’abitato sul margine nord verso la Valle Argentina, si raggiungerà la Chiesa di San Benedetto al Colletto, primitiva sede della Confraternita dei Bianchi.
4° tappa: visita degli esterni della Chiesa di Santa Maria del Canneto e dello storico Uliveto.
5° tappa: rientrando nell’abitato ci avvicineremo al monumentale Ponte Antico. Cammineremo lungo la tipica “corsia d’asino” lunga 274 m. e composta di 15 arcate.
6° tappa: raggiunta la riva sinistra del torrente il nostro sguardo si volge alla Villa Curlo e ai suoi Giardini, residenza di campagna della più importante tra le famiglie nobili della città. Incontro con la LILT – Lega Italiana contro I Tumori. Interverrà il Vice Presidente, dr.ssa Maria Teresa Dondi sul tema “Camminiamo insieme sul nastro della Prevenzione”.
7° tappa conclusiva: si proseguirà con una camminata alla scoperta dei segreti della “cultivar taggiasca” e con la visita del Frantoio Boeri dove conoscermo da vicino il ciclo di produzione dell’olio extra vergine di oliva con domande e curiosità.
Sarà offerta una degustazione di olio e prodotti locali.
L’evento è realizzato in collaborazione con la LILT e la Pro Loco di Taggia e con l’ausilio dei ragazzi del Servizio civile.
TEMPO DI PERCORRENZA: 2h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 2 Km
DIFFICOLTÀ: Facile
LUOGO DI PARTENZA: Piazza IV Novembre
ORARIO DI PARTENZA: 10.00
INFO: e.menato@comune.taggia.im.it
TELEFONO: 340-5026949
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