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“LA CASA DI BERNARDA ALBA”
di Federico Garcia Lorca
con Livia Carli (Bernarda)
Elena Orsini (Maria Josefa madre di Bernarda)
Lucia Barbera (Angustias figlia del primo marito di Bernarda)
Benedetta Calcagno (Maddalena figlia di Bernarda)
Olga Gironi (Amelia figlia di Bernarda)
Anna Alberti (Martirio figlia di Bernarda)
Francesca Carli (Adela figlia di Bernarda)
Iole Dibernardo (La Ponzia, Domestica)
Alessia Gazzano (La serva)
Cinzia Cuppone (Prudenzia)
Roberta Federico (La mendicante)
Regia Livia Carli
Scenografie Carlo Senesi
Aiuto scenografie Stefano Castelli
Aiuto costumi Roberta Federico
Tecnico audio luci Gianni Oliveri
Direttore di scena Federica Siri
Al centro la tirannia e la repressione che Bernarda esercita sulle sue cinque figlie in concomitanza con la morte del marito, imponendo loro otto anni di lutto. L’apparizione di Pepe il Romano, pronto a sposare la maggiore Angustias, in quanto figlia del primo marito e l’unica in grado di portare una ricca dote, innescherà il conflitto.
Il vuoto lasciato dall’uomo nella casa e che Bernarda eroicamente tenta di occupare sembra rivelarsi un baratro.
Il nostro allestimento va oltre la violenza e la tragedia del quotidiano per fare di questo testo una bandiera per le donne contro il potere maschile della società patriarcale. Bernarda è madre arrogante, violenta, crudele ma nella sua decisione è il tentativo folle e disperato di opporsi a una società ugualmente violenta e repressiva nei confronti del sesso femminile.
Le figlie sposandosi sarebbero schiave e infelici, nella scelta estrema della madre è comunque un tentativo di ribellione e non accettazione della violenza della società agricola e maschilista.
La casa vera protagonista come in qualsiasi storia esclusivamente femminile.
Questa opera teatrale fu scritta nel 1936 pochi mesi prima dell’uccisione di Federico Garcia Lorca da parte dei falangisti seguaci di Francisco Franco. Un momento storico senza possibilità alcuna di immaginare un futuro migliore, un momento di eterno presente soffocante e repressivo.
Questa impossibilità di credere nel futuro e la presenza di un destino ineluttabile sono spunto per la nostra regia per farne emergere la stessa forza e potenza della tragedia greca.
E in questa situazione di impossibilità di sottrarsi al destino le protagoniste tutte riescono, pur trascinate in un gorgo, ad affermare la propria azione e la propria personalità in modo forte e incisivo.
“Quanto è bella la fantasia delle donne che si è formata dentro i muri, dentro gli interni delle case, come sono importanti, affascinanti queste fantasie che nascono dagli interni.... il cervello della donna è un cervello che non si conosce, è sempre stato chiuso nei muri, negli interni, con quei furori sopiti, quelle lunghissime malinconie, quei torpori, quelle sensualità...”
(Piera degli Esposti)
5 - 6 - 7 Agosto ore 21.30 Parasio, Piazza Pagliari
Produzione
Lo Spazio Vuoto snc - Via Bonfante, 37–18100 IMPERIA– Tel. 0183 960598 Mobile : +39 3297433720
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