ACCETTO
NEGO
Ai sensi del regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR), ti informiamo che per offrirti un'esperienza di navigazione sempre migliore questo sito utilizza cookie propri e anche cookie di partner selezionati.
Se vuoi saperne di più ti invitiamo a leggere la nostra informativa sulla privacy e anche la nostra cookie policy. Troverai anche le istruzioni per modificare i tuoi consensi.
PRIVACY POLICY COOKIE POLICY
NOTE PER LA PRIVACY: nel momento in cui manderete dati personali attraverso i contatti e/o moduli di contatto su questo sito, questi dati verranno trattati come descritto nella Privacy Policy.
NOTE PER I COOKIE: Non è possibile disabilitare i cookie tecnici ma soltanto cookie di profilazione.
Premendo ACCETTO vengono abilitati tutti i cookie.
Premendo NEGO i cookie di profilazione vengono bloccati. Ti informiamo che negando i cookie di profilazione alcune parti importanti del sito potrebbero non funzionare. Premendo sul pulsante NEGO i cookie di profilazione precedentemente installati su questo dominio verranno cancellati, mentre per l'eliminazione dei cookie di profilazione salvati su domini esterni occorre richiedere la revoca ai titolari di tali domini mediante gli appositi link inseriti nella cookie policy.
puls torna su
facebook Riviera Eventi twitter Riviera Eventi instagram Riviera Eventi
icona freccia destra

INFO

In caso di maltempo le date e gli orari degli eventi potranno subire variazioni.

evento rimandato Incontro con l'autore

Incontro con l'autore

Francesca Diotallevi

data evento     Venerdi 12 Luglio 2019

luogo evento     Imperia

luogo evento     Apri la mappa - Vai a Google Maps

ora evento     ore 21.00

Centro Stampa Offset

EVENTO RIMANDATO

Festival due parole in riva al mare 2019, VIII edizione.

Francesca Diotallevi presenta Dai tuoi occhi solamente, Neripozza.
Dialoga con l’autrice Alberto Milesi, direttore di Borgate dal vivo.
Allestimento mostra fotografica a cura di Agenda Fotografica, Imperia.

Candidato al Premio Strega 2019
«Schiva al punto di scattare migliaia di fotografie senza svilupparle, morta ottantatreenne nel 2009, sola, senza un soldo e senza fama, Vivian Maier ha alimentato il suo mito con la sua invisibilità» - la Repubblica
«Vivian era una donna sola. Se per scelta o per forza, rimane impossibile affermarlo con certezza. Ma non bastano la porta chiusa della sua stanza, le false generalità, il mondo vietato agli altri ad esaurire il quadro» - il Manifesto
New York, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, Vivian ha risposto a un’inserzione sul New York Herald Tribune. Cercavano una tata. Un lavoro giusto per lei. Le famiglie l’hanno sempre incuriosita. La affascina entrare nel loro mondo, diventare spettatrice dei loro piccoli drammi senza esserne partecipe, e osservare la recita, la pantomima della vita da cui soltanto i bambini le sembrano immuni. La giovane madre che l’accoglie ha labbra perfettamente disegnate con il rossetto, capelli acconciati in onde rigide, golfini impeccabili. Dietro il suo perfetto abbigliamento, però, Vivian sa scorgere la crepa, il muto appello di una donna che sembra chiedere aiuto in silenzio. Del resto, questo è il suo lavoro: prendersi cura della vita degli altri. L’accordo arriva in fretta. A lei basta poco: una stanza dove raccogliere le sue cose; una città, come New York, dove potere osservare le vite incrociarsi sulle strade, scrutare mani che si stringono, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l’insopportabile caducità di ogni istante. Ed essere, nello stesso tempo, invisibile, sola nel mare aperto della grande città, a spingere una carrozzina o a chinarsi per raddrizzare l’orlo della calza di un bambino. Scrutare i gesti altrui e guardarsi bene dall’esserne toccata: questa è, d’altronde, la sua esistenza da tempo. Troppe, infatti, sono le ferite che le sono state inferte nell’infanzia, quando la rabbia di un gesto – di sua madre, Marie, o di suo fratello Karl, animati dalla medesima ira nei confronti del mondo – si è rivolta contro di lei. Sola nella camera che le è stata assegnata, Vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un’occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la Veronasua Rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l’oscurità del vetro. È il solo gesto con cui Vivian Maier trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere.

L'evento è gratuito ed è consigliato recarsi sul luogo dell'evento 15 minuti prima dell'inizio per prende posto.
Per info telefonare a 3392877093 oppure scrivere a dueparoleinrivalmare@libero.it

Largo Luigi Varese, Borgo Foce, Imperia



Apri la mappa - Vai a Google Maps