Giovedì 31 luglio alle ore 21 in Piazza Vincenzo Muccioli 5 a Sanremo, davanti alla Libreria La Fenice Galleria, vi aspettiamo per presentarvi: “Verso Capo Horn” di e con Stefano Faravelli, Adelphi Editore, l’ultimo il carnet di viaggio del pittore viaggiatore filosofo.
Nel febbraio 2016, a bordo della barca a vela «Adriatica», uno sloop di 21 metri, Stefano Faravelli con tutto l’equipaggio salpa dal porto di Ushuaia con l’intento di doppiare Capo Horn, ma, sorpreso da una tempesta, è costretto a trovare riparo sull’Isola Navarino, nel Canale Beagle.
Il viaggio avventuroso e la permanenza forzata in quei luoghi in capo al mondo, con tutti gli incontri piccoli e grandi che vi si sono succeduti, sono narrati in questo carnet, con riferimenti storici e letterari che ne arricchiscono il fascino.
L’attenzione alla vita, sia nelle sue forme più piccole e ordinarie, sia in quelle più appariscenti e spettacolari, unita alla curiosità di vedere luoghi lontani, altri, totalmente diversi dai nostri e la capacità di farne partecipe il lettore attraverso il disegno e la narrazione, è ciò che rende i carnet de voyages di Stefano Faravelli degli straordinari viaggi da fermi.
Con il piglio curioso del viaggiatore esperto e l’attenzione maniacale ai particolari del naturalista, Faravelli riesce nell’impresa di racchiudere in poche pagine l’infinitamente piccolo e lo sterminato, il presente e il passato. Le venature sulla superficie di una conchiglia diventano così unità di misura e chiave di lettura dell’immensità dell’oceano, le rotte degli antichi navigatori si sovrappongono a quelle degli uccelli e dei delfini che seguono l’Adriatica, il disegno si fonde con le parole, le carte nautiche con i francobolli. Il risultato è una sorta di mappa mentale – qui fedelmente riprodotta –, come a suggerire che ci sono luoghi troppo estesi, e complessi, per essere rappresentati dalle mappe tradizionali.
“Vorrei dire qualcosa della sensazione di quando in cuccetta appoggio la testa sul cuscino e me ne sto in attesa del sonno, fratello della morte.
“Chiudo gli occhi e percepisco a pochi centimetri dal mio capo la vastità terribile dei due oceani che si incrociano proprio sotto di me. E immagino immensi corpi scivolare sotto la chiglia, e il buio e il freddo delle profondità abissali. Allora mi penso come un feto nell’amnio caldo della pancia della barca o come uno dei sette nella grotta di Efeso.
“Cullato dal rollio, immagino di essere Giona che viaggiava nel ventre di un pesce come se fosse in barca (nel Pirqé di Rabbi Eliezer può guardare fuori usando gli occhi translucidi del pesce come oblò). Ascolto lo sciabordio delle onde tagliate dallo scafo e la mente addormentata si scioglie, mi scioglie. Prima di dimenticare ogni cosa, sono ogni cosa: la barca, la balena, il mare”.
DOVE:
Libreria La Fenice Galleria
Piazza V. Muccioli 5
18038 Sanremo
Tel. 0184 572002
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