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"Musica nei Musei e non solo..." - Stradella e dintorni...musica a tema nella Basilica delle Vigne
Genova, 25 febbraio 1682. E’ notte fonda, Piazza Banchi è deserta. Un uomo a passo svelto si sta dirigendo verso casa. Da un angolo scuro escono due ombre che si avventano su di lui colpendolo ripetutamente. Per quest’uomo non c’è più nulla da fare. A 39 anni muore così Alessandro Stradella. La notizia non passò inosservata e rischiava di travolgere alcune tra le famiglie più potenti di Genova.
Il compositore era arrivato nella nostra città qualche anno prima per sfuggire a un attentato. Stradella, pur essendo un musicista geniale, innovatore e forse una delle figure più autorevoli del barocco italiano, era un uomo dai mille difetti. Intrecciava relazioni pericolose, si dava a loschi traffici e pur frequentando l’alta società non disdegnava i contatti con persone poco raccomandabili.
A Genova collabora con famiglie autorevoli e anche con il Teatro Falcone (che si trovava all’interno dell’attuale Palazzo Reale). In questo teatro nel 1678 mise in scena “La forza dell’amor paterno” e l’anno successivo “Il Trespolo tutore” che anticipa in qualche modo l’opera comica del ‘700 (nel 2020 l’operina è stata riproposta nella seppur breve stagione dal Teatro Carlo Felice). Nell’estate del 1681 compone per la cerimonia prenuziale di Carlo Spinola e Paola Brignole la serenata a tre voci dal titolo “Il Barcheggio” eseguito sul mare davanti a Genova con il pubblico di nobili disposto su numerose barche.
Purtroppo anche a Genova Stradella comincia a frequentare ambienti pericolosi. Inizia a lavorare in un atelier di parrucchiere situato in via Fossatello dove si danno lezioni di musica ma dove si può giocare anche d’azzardo e ci si può divertire con le signore presenti. Iniziano a circolare voci diffamatorie che utilizzando i “biglietti di calice” (erano stati introdotti all’inizio del Seicento dal Serenessimi Collegi, che riunendosi una volta al mese, giudicavano, sulla base di questi biglietti anonimi, i comportamenti dei nobili e dei patrizi, costringendo alcuni di loro addirittura all’esilio. Fu stabilito di aprire delle buche nei muri perimetrali di Palazzo Ducale dove qualunque cittadino poteva consegnare in modo anonimo le proprie accuse). Pare quindi che il compositore sia stato accusato di essere l’amante di Maria Caterina Lomellino (moglie di Giuseppe Maria Garibaldo e appartenente ad una delle famiglie più importanti di Genova) e che sia stato proprio il nobile Giovan Battista Lomellino, fratello di Maria Caterina, il mandante dell’esecuzione. Stradella, assassinato in Piazza Banchi, fu sepolto il giorno successivo nella Chiesa delle Vigne.
Appuntamento giovedì 25 febbraio in diretta sulla pagina Facebook www.facebook.com/accademiadelchiostro/ o sulla pagina Youtube dell'Accademia del Chiostro.
Organizzatore: http://www.accademiadelchiostr...
URL evento: https://www.facebook.com/accad...
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